Questa galleria mostra il carcere come luogo mortale e
mortificante. Ricerche autorevoli di medicina penitenziaria
sostengono che anche dopo pochi giorni di reclusione la
persona subisce un danno psicofisico irreversibile, che si
traduce in una percentuale di suicidi di gran lunga superiore al
mondo esterno. Ciò è collegato al fatto che la prigione oltre a
privare della libertà, sottrae all’essere umano la sua natura
essenziale che è sociale e relazionale, e interviene sul corpo
recluso esercitando torsioni che ne modificano i sensi, il
pensiero e il linguaggio.
L’ERGASTOLO
Nel carcere vivono una condizione particolare le persone
condannate all’ergastolo, di cui si espongono diverse opere.
L’ergastolo si configura come una forma mascherata di pena
capitale. Se con la pena di morte lo stato toglie la vita a una
persona, con l’ergastolo si prende la sua vita. La pena
perpetua è stata già abolita in otto paesi europei tra cui la
Spagna e in altri venti paesi al mondo.
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PRISON
This gallery presents prisons like deadly and mortifying places.
Important researches of penitentiary medicine show that after
even a few days of reclusion the person suffers an irreversible
psychophysical damage that leads to a higher percentage of
suicides than on the outside world. Prison does not only take
one’s freedom, but also steals one’s essential social and
relational identity, and intervenes on the body through torsions
aimed at modifying senses, thoughts and language.
Life imprisonment
In prison, those sentenced to life imprisonment, whose works
are vastly represented in the exhibition, live a peculiar situation.
Life imprisonment is a masked form of capital punishment.
With the death penalty a State takes the life from a person,
with life imprisonment the State claims the prisoner’s life. This
sort of penalty has already been abolished in eight European
countries, among which Spain, and in other twenty States of
the world.
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