Una notte, prima di addormentarmi, ho visto in dieci specchi la mia faccia.

Così è scritto dietro l'autoritratto che Maria Pia Jona ha dipinto nel 1993.  L’autrice vive a Roma. Alcuni malori durante il lavoro segnano l’inizio di una carriera psichiatrica che le sconvolge la vita. Costretta a lasciare l’impiego in una compagnia aerea, risolleva il suo morale decidendo di diventare pittrice.

Il malessere che ha stritolato Jona all’interno del dispositivo lavorativo oggi non è un eccezione. Come non è una eccezione che esso conduca ad una psichiatrizzazione del lavoratore o della lavoratrice e non ad una messa in discussione del dispositivo lavorativo. Se si utilizza come analizzatore del lavoro nell’epoca del capitalismo finanziario il malessere di lavoratori e lavoratrici, sembra realistico interrogarsi, come emerge da alcune ricerche socioanalitiche di Sensibili alle foglie in Italia, o come ha fatto lo storico catalano Josep Fontana (2015), se il mondo del lavoro e la società contemporanea non si vadano modellando sulla razionalità produttiva e la redditività del campo di concentramento, che, nella sua versione odierna, consisterebbe nello sfruttare fino allo sfinimento la forza lavoro ed eliminare anche attraverso politiche di immiserimento le fasce sociali improduttive.

MARIA PIA JONA

“One night, before falling asleep, I saw my face in ten mirrors” is written on the rear side of the self-portrait that Maria Pia Jona painted in 1993. The author lives in Rome. Some breakdowns at her workplace mark the beginning of her psychiatric experience, that disrupts her life. Forced to leave her work for an airline company, she decides to cheer herself up by becoming a painter.
The unease that crushed Jona inside the working device is no exception today. Neither is an exception that it leads the worker to psychiatry and not the community to a discussion over said device.
Using the unease of workers as analyser of work in the capitalist era, it seems rational to wonder whether contemporary society moulds on concepts like productive rationality and profitability, similar to those promoted by concentration camps - thus meaning to exploit workers until their breaking point and leading an excluding policy on the unproductive social classes. Research on this ground has been made by Sensibili alle foglie in Italy and by the Catalan historian Josep Fontana (2015).


home
next
previous
up